La foto è sempre lì

sulla scrivania, è quella del calendario. Segna 2011. Ovviamente tu sei sorridente e mostri l anello che ti avevo comprato quel giorno, mi ricordo la scena come fosse ora, tu che mi hai fatto passare “casualmente solo 4 volte” davanti alla vetrina piena di anelli, io che sudavo freddo ed allo stesso momento ero felice di farti vedere quanto eri importate per me dandoti proprio un segno di amore puro, legame e appartenenza. Appartenenza reciproca.
Onestamente non so come sarebbe andatanegli anni successivi. Magari lo avresti avuto ancora al dito, magari lo avremmo sostituito con uno più bello, magari me lo avresti tirato in faccia, magari lo avrestitirato giù dalla finestra perchémolto probabilmente ti avreiin qualche modofatto incazzare o qualcosa di simile. Niente di più probabile.
Perché a dire il vero potevo fare di più. Ero e sono tuttora una grandissima testa di cazzo che parte dal presupposto di avere sempre ragione anche quando non l’ha. Potevo fare di piùperché dovevo capire meglio la situazione che stavi vivendo e forse esserti ancora più vicino, potevo e dovevo mettere da parte il mio egoismo nel nostro rapporto e dedicarmi ancora di più a te.
Con i se e con i ma non si va da nessuna parte.  Tornassi indietro ora, non sbaglierei più.
 Purtroppo indietro non si torna.
Ho passato anni,e a volte lo faccio tuttora, a scusarmi con te per non essere stato alla tua altezza, per non essere stato del tutto quello che meritavi e forse per essere stato deludente alle volte. Ci sono stato veramente malissimo. Quanti cazzo di sabati passati al cimitero a chiederti scusa.E ogni tanto ancora adessomi auto-accuso di essere un idiota presuntuoso deficiente.
Però poi, dopo anni, sono arrivato ad una semplice conclusione. Che rifarei tutto alla stessa maniera. Magari avrei limato qua e là qualche errore di gioventù, ma le cose importanti, beh le rifarei tali e quali.
Certi giorni guardo la foto e mi scappa da ridere, guardandoti e ricordandomi la scena dell’anello e tutte le tue smorfie assurde che facevi.
Certi giorni guardo la foto e mi domando, perché? Perchéproprio te eperché un destino cosi ingiusto.
Certi altri giorni mi chiedo come sarebbe oggi se tu fossi ancora qui e mi diverto a pensare quante cavolo di belinate avrei fatto. In questo sono uno specialista.
Tutti i giorni quando sto per uscire da casa, guardo la foto e ti dico: mi raccomando amore proteggimi solo tu da lassù puoi farlo.
In tutti quei giorni in cui la strada mi sembraconfusa, e questo succede fottutamente spesso,   chiedo a te di indicarmi la via giusta, perché dall’ alto si vede meglio. Qui succede chese non mi aiuti tu, io prendo sempre le viuzze sbagliate. Le classiche vie piccole, che credi di tagliare ma in realtà cammini il doppio e te la prendi in quel posto.
E questa è la mia “chiusa”quindi. Ci ho messo tre anni a farmene una ragione e a guardare avanti. Ogni tanto mi capita di fare come i gamberi, un passo avanti e due o tre indietro. Il giorno dopo tre avanti e uno indietro. E cosi via. Avanti, piano. Ma avanti.
Onestamente non me ne frega un cazzo se non ho scritto in italiano corretto, se ho usato un po’ troppi “francesismi”, se qualcuno legge o non legge quello che ho scritto. Anzi, meno lo leggono meglio è. E tra l'altro sto cavolo di correttore di word mi rompe anche le scatole, vuole fare come vuole lui e che cazzo!
Vorrei che con qualche potere magico ipermegaspaziocosmicostellarelo potessi leggere tu. Visto che non credo esistano questi poteri, magari un giorno più in la ce le riracconteremo, anche se tu già le sai già tutte e mi dirai “uffa Mattii che palleeeeee..lo soooo…”.
Scrivere queste cose è stata una mezza agonia, anzi totale, pero voglio guardare al futuro con un briciolo (non tanto, sia chiaro, non è da me) di speranza.
Di sicuro non incontrerò mai altre persone come te, e tanto meno un'altra come te. Meglio. Perché non la voglio. Non la voglio perché non voglio una replica e non la cerco nemmeno. Sono fiero e fortunato di aver avuto l onore di avere un pezzo della originale tutto mio.
È arrivato il tempo di girare pagina, nuove stagioni all’orizzonte cosi dicono (boh l ho letto da qualche parte)..proviamo a guardarle con un minimo di ottimismo
“La pagina più bella è quella che dobbiamo ancora leggere, o meglio, quella che dobbiamo ancora scrivere..”

Ps: lo so che hai tanto da fare e che non puoi stare a guardare tutti contemporaneamente, ma quando vedi che sto per fare qualche cazzata, belin avvertimi !
Mandami giù un meteorite o qualcosa di simile..!!
Grasssieeee! Mattia..